domenica 3 marzo 2013

Costa Chiggia dalla parrocchiale di Marmora

Con gli amici di Quotazero era da un po' che pensavamo di andare a fare una gita semplice con le racchette in Alpi. Tra le diverse alternative che avevamo alla fine abbiamo deciso di provare a salire sulla Costa Chiggia, un'elevazione sul lato destro orografico della Val Maira tra il Vallone di Marmora e la Valle dell'Intersile. La scelta è risultata a me particolarmente gradita perché da tempo avevo la curiosità di visitare il piccolo nucleo di Marmora e la sua parrocchiale.  

L'itinerario parte dalla parrocchiale di Marmora. Subito dietro la chiesa si comincia a salire abbastanza ripidamente su un pendio che si tiene a lato del lariceto sino ad incrociare, in prossimità di Grange Cross, la strada del Colle Intersile Sud. Qui, mantenendosi a sinistra del Grange, si risale il pendio che si addentra nel bosco di larici. Raggiunta la chiesetta di San Teodoro, il percorso spiana notevolmente e, svoltando a sinistra, ci si immette su una sterrata che si segue sino a raggiungere un grange. Da qui si ricomincia a salire il pendio puntando il colletto che divide la Costa Chiggia dal Monte Buch. Raggiunto il colletto, si prosegue per larga cresta sino alla vetta della Costa Chiggia. Per il ritorno si continua a percorrere il largo crinale sino ad un'evidente insellatura dove si comincia a scendere il dolce pendio. Oltrepassato il Grange Ciarme, si continua a scendere mantenendosi ai margini del bosco sino a raggiungere la strada che sale al Colle Intersile Sud. Ci si mantiene sulla strada sino ad arrivare in vista del Grange Cross da dove ci si ricongiunge con il percorso dell'andata che si ripercorre sino a ritornare alle macchine.


La Parrocchiale di Marmora

Tracce di scialpinisti scendono verso la parrocchiale

La Cappella di San Teodoro

In marcia nel lariceto ai piedi della Costa Chiggia

In prossimità dell'ultimo grange prima della rampa che conduce al colle tra il Monte Buch e la Costa Chiggia

Risalendo il pendio innevato
Aldo e Gromit


Il Monviso si eleva dietro il vicino Monte Buch

Monte Tibert, Tempesta e Piovosa.

Sentieri invernali

Solitario tra dune di neve

Cima la Bianca domina la Valle di Canosio

La Parrocchiale di Marmora con il Chersogno alle spalle

sabato 2 marzo 2013

Monte Facciabella da Mandriou

In settimana Stelvio, uno dei più attivi del gruppo dei Camosci del CAI Ligure, mi aveva contattato per propormi di partecipare alla gita al Monte Facciabella, in Val d'Ayas. Devo confessare che prima di allora non avevo mai sentito nominare questo monte, ma fiducioso nella conoscenza di Stelvio, accetto la proposta senza indugi. 
Il Monte Facciabella è l'ultima elevazione importante della cresta che dal Bec di Nana scende verso Ayas. In inverno con le racchette è una gita dai panorami stupendi, di grande soddisfazione e relativamente sicura. Noi abbiamo seguito il seguente itinerario.

Dall'abitato di Mandriou si imbocca il sentiero 3A sino all'ampio pianoro dell'Alpe Melzan da dove si compie un lungo traverso verso la chiesetta dell'Alpe di Vascoccia (a mio avviso unico punto un po' critico sia per pericolo valanghe, sia perchè con le ciaspole i traversi non sono mai piacevoli). Dalla chiesetta si risale l'ampio vallone che porta al Colle di Vascoccia. Dal Colle si continua per cresta sino alla cima del Facciabella. Gli ultimi 50 metri di cresta prima della cima sono abbastanza affilati. Al ritorno, giunti all'Alpe di Vascoccia, si può decidere di proseguire in direzione delle piste per poi scendere per facili pendii seguendo le tracce dei fuori pista sino a Mandriou.

Un po' di Genova in Val d'Ayas

Gli alpeggi di Melzan con alle spalle lo Zerbion 

Croce all'Alpe di Vascoccia

In cammino oltre l'Alpe di Vascoccia
Risalendo il Vallone di Vascoccia

Osservando il massiccio del Rosa dal Colle di Vascoccia


Proseguendo verso il Facciabella

Un balcone sul Rosa

La panoramica cresta che porta al Facciabella

Camminando al cospetto del Rosa

Il Bec di Nana alle spalle

La Cima del Facciabella con Punta Gnifetti sullo sfondo

In vetta al Facciabella

Sul filo di cresta

Gli alpeggi di Vascozza

Mandriou e il Testa Grigia